Il protagonista di oggi ha ingredienti semplici. Acqua, farina, zucchero, lievito, latte, uova e panna. Tanta panna. Si, è proprio lui. Signore e signori, bambini di tutte l’età, ecco a voi il Maritozzo! Certo, non ha bisogno di presentazioni. Stiamo parlando di uno dei dolci più noti della cucina romana, la dolce pagnottella ripiena di panna e/o crema ha allietato (e continua a farlo) la colazione e la merenda di grandi e piccini… ma siete sicuri di sapere tutto? Tornano le Cinque cose che non sai su … : Buona lettura!
- Cibi condimentum esse famen (Cicerone). Ma voi ve lo immaginate l’oratore romano, prima di pronunciare una delle orazioni contro Catilina, fare colazione con un maritozzo? Scherziamo, ma non è così impossibile. Non tutti sanno che un antenato del “maritozzo”, una pagnotta di segale arricchita con miele ed uvetta, veniva consumato abitualmente dagli antichi romani. Era preparato dalle mogli per i mariti al mattino, un pasto sostanzioso e pratico per alleviare le fatiche lavorative e coccolare il consorte.
- Ma perché si chiama “Maritozzo” ? Tante sono le storie e le leggende legate al nome. Ci piace raccontare una particolarmente romantica, giunta sino ai nostri giorni grazie agli scritti in vernacolo romanesco di Giuseppe Gioacchino Belli . C’è stato un tempo in cui l’Amore aveva bisogno di gesti plateali, non per suggellare la sua veridicità, ma per una ritualità intrisa culturalmente. Ed allora per ufficializzare un fidanzamento, al ragazzo spettava regalare alla sua amata un maritozzo “speciale”. Al suo interno nascondeva un anello. Ecco perché Maritozzo, nell’appellativo canzonatorio che prendeva il giovane.
- Paese che vai, Maritozzo che trovi. Dolci molto simili hanno assunto diversi appellativi a poca distanza da Roma. Ad esempio abbiamo “Maritelli” a Carbognano (Provincia di Viterbo) e i “Panmariti” a Vetralla a pochi km da Carbognano. Come potrete notare, anche l’etimologia del nome è molto simile.
- Iginio Massari è un mago.
Ma come nella migliore delle tradizioni, lui sarebbe mortificato nel sentirselo dire.
Innanzitutto perché è bresciano, gente poca avvezza all’adulazione, ma con la cultura del lavoro e del sacrificio.
E poi è Pasticcere e la pasticceria è la cosa più vicina alla perfezione della matematica che ci sia.
Però come volete chiamarlo il Maritozzo assaggiato nella Pasticceria Iginio Massari Milano se non “Magia” ?
L’impasto è “piuma che vola”, frutto di una lavorazione lunga e meticolosa e di gesti attenti e delicati.La panna è protagonista indiscussa, dolce ma con personalità e poi esplode quel cuore di crema pasticcera che rende orgiastico ogni morso.
Magia, nient’altro. Con buona pace del Maestro. - Volete cimentarvi nella preparazione del Maritozzo seguendo la ricetta di Iginio Massari? Noi vi diamo la ricetta, voi non avete più scuse. La ricetta del maritozzo di Iginio Massari
Ingredienti:
250 g acqua a 30°
50 g lievito di birra
25 g miele
1000 g farina tipo 00
300 g misto d’uovo fresco
100 g tuorlo d’uovo fresco
220 g burro
15 g sale
la scorza di un limone Procedimento:
Impastare in una planetaria con lo scudo lavorando in seconda velocità, l’acqua, il lievito, il miele, lo zucchero, le uova, la farina. Formare una pasta liscia e omogenea. Incorporare il sale con metà dei tuorli, di seguito il burro con la rimanenza dei tuorli e, quando la pasta è nuovamente liscia e omogenea, coprirla con la pellicola. Lasciare lievitare per due ore, schiacciandola 2 volte.
Formare delle palline di 80 g, lasciare lievitare a una temperatura di 28°C con umidità del 70%. Dopo 15 minuti di lievitazione, ovalizzare le palline e metterle sulle teglie, poi farle lievitare per circa 90 minuti.
Quando sono ben lievitate spennellare con dell’uovo per due volte.
Cuocere a 200° C per 10-12 minuti.
Quando i maritozzi sono freddi, tagliarli a metà e farcire con della panna montata al 38% di grasso dolcificata con 60 g di zucchero per ogni 100 g.
Utilizzando un sac à poche e una bocchetta n- 12 dentellata, guarnire il maritozzo.
La ricetta è incompleta ? Farcire con panna … Poi bocchetta 12 dentellata per cosa ? Manca forse la crema pasticcera come ricetta e come farcitura prima della panna ?
Si Gabriele, la ricetta dello Chef Iginio Massari, non prevede la farcitura con la crema pasticcera.