I piatti tipici da assaggiare se siete in vacanza a Pisa

Vuoi per il volo low cost, vuoi perché la vista della Torre che pende è un brivido irrinunciabile per chiunque, una tappa a Pisa diventa obbligatoria per chi sceglie di visitare la Toscana.
È il vostro turno, davanti a quell’affascinante stranezza unica al mondo vi cimentate cercando in tutti i modi di aiutare la Torre a non cascare giù. Di mano, con i piedi, è impressionante quanto ingegno vi sia nei visitatori di Piazza dei Miracoli, ma alla lunga il peso si fa sentire e l’appetito sovrasta ogni altro tentativo disperato. Mettete quindi da parte le vostre originali pose da contorsionisti e cominciate a guardarvi intorno in cerca di un punto di ristoro, magari con qualcosa di tipico per suggellare la vostra presenza da queste parti.
Quella pisana è una cucina povera, caratterizzata da piatti non particolarmente elaborati e ingredienti poco costosi, che siano portate di mare o di terra. La nostra rassegna di oggi, dagli antipasti al dolce, ve ne darà conferma.
E allora buona lettura allo speciale menù pisano assemblato per voi della Ricerca del Gusto!

Qualche antipasto per iniziare.
In attesa delle portate principali, a Pisa è possibile aprire il banchetto stuzzicando la cecina, una sottile focaccia realizzata con farina di ceci molto in voga nello street food made in Tuscany. Acqua sale e olio e una spolverata di pepe e in pochi ingredienti la cecina è pronta e servita in tavola.
Un’altra tipicità Pisana, per la verità diffusa anche nel resto della Toscana, sono i crostini di pane sui quali viene spalmata una buonissima crema di fegatini (di pollo).

La Cecina

I primi.
Cominciamo da un piatto povero molto diffuso nelle zone rurali del territorio pisano. La ribollita è una minestra costituita da pane e verdure, i cui ingredienti principali sono cavolo nero e fagioli.
Stando alla tradizione questa minestra costituiva il menù del venerdì, giorno nel quale si evitava il consumo di carne secondo i dettami religiosi. Come suggerisce il suo nome, avanzandone anche per i giorni a venire veniva appunto “ribollita” per essere consumata anche il sabato e la domenica.
Oltre al cavolo nero e ai fagioli cannellini opportunamente lessati, completano questo piatto altre verdure quali carote patate e cipolle e il pane.
Un altro primo piatto della tradizione costiera pisana è il cosiddetto Bordatino alla pisana, così chiamato perché veniva realizzato e mangiato sulle imbarcazioni adibite al trasporto del mais lungo , dunque “a bordo”. Anche in questa zuppa sono presenti i fagioli e cavolo nero, con carote cipolle e sedano, ma stavolta la protagonista del piatto è la farina gialla.
Il granturco è presente anche in questo ulteriore primo che vi proponiamo, dal nome curioso: le Pallette. Quasi assimilabile alla polenta, questa crema di mais viene servita condita con ragù di carne (manzo o maiale) e con una salsa di funghi porcini. Ad esaltare la bontà di questo piatto vi è anche una sagra che si svolge nella prima metà di agosto nella vicina località di Madonna dell’Acqua.

La ribollita

Eccoci ai secondi.
Sfogliando la pagina del menù passiamo a uno dei secondi di carne che caratterizzano la cucina all’ombra della torre pendente: il mucco pisano.
Da cinque secoli il parco regionale di San Rossore ospita questa particolare razza bovina che è il risultato di un incrocio della mucca bruna alpina con il toro locale del parco.
Riconoscibile dal suo manto color castoro e da un’inconfondibile striscia rossiccia sul dorso, il mucco pisano è una carne dal sapore marcato che può essere gustata in versione tagliata, ma anche come spezzatino, senza dimenticare il suo utilizzo come ripieno nei ravioli di mucco pisano serviti in molti dei ristoranti presenti in città.
Un piatto altrettanto tipico come secondo di carne è il peposo, una sorta di brasato di manzo irrorato con vino sangiovese e contornato da grani di pepe.
Se per il secondo la scelta ricade invece sul pesce, il consiglio è quello di provare il baccalà alla pisana: secondo questa ricetta il baccalà viene cotto insieme ai porri e ai pomodori pelati, il tutto condito con olio, pepe e (poco) sale. Da provare sicuramente.

Tagliata di Mucco pisano

Infine il dessert.
Eccoci all’ultima pagina, quella dei dolci. Qui vi consigliamo di puntare dritto su una specialità oseremmo dire pisanissima: la torta co’ bischeri.
Questo dessert è un marchio di fabbrica della pisanità in tavola. Nato come dolce tradizionale consumato durante la festa religiosa dell’Ascensione, si compone di pasta frolla ripiena di un impasto che annovera tra suoi ingredienti principali il riso e la cioccolata, oltre a uvetta, pinoli e frutta candita
Una curiosità: sono i rigonfiamenti della pasta frolla, i cosiddetti bischeri, a dare il nome a questa specialità culinaria.
È il momento di scegliere, ordinate e…buon appetito!

La torta co’ bischeri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *