Reduce dall’esperienza in tv con il noto chef Simone Rugiati, oggi abbiamo l’onore di ospitare Donatella, foodblogger di MiMangioBari. Un’etichetta, quella di foodblogger, che fa fatica a sentire sua, non nascondendo le sue iniziali titubanze. “Quando all’inizio le persone mi dicevano -ma ora ti sei messa a fare la foodblogger? – per vergogna gli ridevo in faccia. Anche oggi che incomincio ad essere riconosciuta, dopo tanto studio e impegno, faccio fatica a rispecchiarmi in quest’etichetta. Io sono un impiegata di professione a cui piace ricercare il buon cibo. Non sopporto pagare il conto e non aver mangiato bene. “ Buona lettura!
Candido Marinelli:- Ciao Donatella, grazie per aver accettato il nostro invito. Ci racconti di “MIMANGIOBARI” e come è nato tutto ciò?
Donatella: – Ciao, grazie a voi per avermi scelta, è la prima intervista per me e sono davvero onorata e contenta di raccontarmi e raccontarvi la mia esperienza. Mimangiobari è frutto di quello che ho fatto per anni, cioè mangiare nei locali e consigliarli ai miei amici. Una sera di novembre un mio amico vlogger (che della sua passione ne ha fatto un mestiere di successo) mi disse “buttati, per me ce la puoi fare, tanto al massimo che può succederti?” Così ho ideato MiMangioBari, il nome mi è venuto in mente così per caso, mi sembrava spiritoso e facile da ricordare e poi identifica la mia città. Da li sono arrivate le pagine Instagram e FB. Il logo è stato un regalo di un mio caro amico e poi un agenzia di web marketing che ha creduto nel mio progetto sin da subito mi ha proposto di creare un sito internet e l’8 marzo del 2019 è nato www.mimangiobari.it che ha raggiunto subito numeri molto importanti.
C.M.:-Il blog è nato non da molto, ma già hai avuto le tue piccole/grandi soddisfazioni. Ci racconti un po’ l’esperienza a “FoodAdvisor” ? Com’è rivedersi in tv con Simone Rugiati?
D.:-Innanzitutto la mia più grande soddisfazione sono i miei utenti, i miei follower che seguendo i miei consigli si trovano bene e mi rinnovano ogni giorno la loro fiducia. L’avventura di FoodAdvisor è stata un fulmine a ciel sereno, il locale che ho rappresentato (La casa del gusto) mi ha chiamata per fargli da advisor, la redazione mi ha contattata chiedendomi un colloquio via Messanger che ho superato e poi a settembre abbiamo girato; è incredibile quanto lavoro ci sia dietro ogni singola puntata è stato molto interessante vedere come vengono girate le scene e come vengono poi montate, mi sono divertita ma anche un po’ stancata d’altronde non è il mio mestiere ma nonostante la tensione e l’emozione tutto è andato per il verso giusto e non ho mai sbagliato una scena. La sera della messa in onda avevo organizzato una cena nel locale con alcuni amici e quando mi sono rivista ho detto fra me e me “però sono venuta bene in TV e poi sono stata proprio brava” e
da li il mio telefono è impazzito: amici, conoscenti colleghi e follower mi hanno inondato di messaggi, storie su Instagram e FB. E’ stato bellissimo ricevere tanti complimenti e ancora oggi quando la puntata va in onda in replica c’è sempre qualcuno che mi scrive chiedendomi “ma sei proprio tu?” E poi c’è lui Simone Rugiati che seguo da quando lavorava in TV per Gambero Rosso, lo ritengo uno chef molto preparato che sa realmente cucinare, conosce benissimo la materia ed è stato un onore girare con lui. Poi è pure bello e simpatico che non guasta. Devo dire che mi è andata veramente bene…. quando poi ha notato il logo di MimangioBari sulla cover del mio telefono e si è ricordato che sono una sua follower, ero al settimo cielo!
C.M.:- Come si comunica il piacere e la qualità del cibo? Qual è la tua “Ricerca del Gusto” ?
D.:- Le mie recensioni sono frutto di quello che realmente sento quando mangio qualcosa,non ho mai giudicato un locale che non ho personalmente provato anche perché difficilmente saprei scriverne qualcosa e credo che la sincerità sia la cosa che mi contraddistingue. Cerco di trasmettere per iscritto quello che il mio palato ha provato e per non dimenticarmi di nulla, mi annoto le sensazioni che ho provato assaggiando ciò che ho scelto, così poi al momento di redigere la recensione mi è più semplice. Ma la parte del leone la fanno le fotografie. Molti vanno di reflex, io nei locali scatto con un cellulare che nessuno forse conosce, un OPPO che ha una fotocamera potentissima, faccio molte foto in tante angolazioni, amo scattare i particolari far notare i ripieni e fare dei video col cibo anche in movimento. Insomma, le foto devono far venire fame e voglia di assaggiare quel piatto. La mia ricerca del gusto? Non riesco a definirla in parole ma con un gesto, un sorriso mentre
mangio…. pura felicità.
C.M.:- Cosa significa recensire un locale? Quali sono le responsabilità etiche e professionali che bisogna possedere?
D.: – Ho molto rispetto di chi lavora in un locale e di chi lo gestisce, so che non è facile e credetemi, dare pareri negativi non mi piace per nulla, ma avendo scelto la sincerità come mio caposaldo, non posso non farlo. Non sono una che distrugge di proposito o che parla male di un locale per una forchetta messa in una posizione sbagliata, mi interessa ciò che mangio che poi sia un locale stellato o uno street food poco importa, guardo la sostanza e il risultato. Devo dire che difficilmente ho mangiato davvero male, ma quelle volte che è successo non ci sono andata leggera. Uno chef può sbagliare un piatto siamo tutti umani e solo chi non lavora non sbaglia mai, ma non sopporto quando si cerca di imbrogliare un cliente con prodotti di bassa qualità venduti a prezzi non coerenti oppure quando i ristoratori non sanno accettare critiche costruttive credendosi i migliori. Se poi non sono convinta di un locale cerco di ritornarci per dargli una seconda chance, ovviamente sempre in grande anonimato…
E’ molto importante scrivere sempre con giudizio ed educazione e altrettanto pretendo quando mi viene mossa qualche critica o qualche commento a quello che ho scritto.
C.M.:- Ti ringrazio per la disponibilità. Ti va di concludere con un “gioco” ? Ti proponiamo una giornata a Bari, dalla colazione a tarda sera e vorremmo conoscere la città con indirizzi indicati da te. Dove ci porti?
D.: – Siete pronti? Allora cominciamo con la colazione: vi porto da Ladisa in via Salvemini, una pasticceria a conduzione familiare, dove vi consiglio di assaggiare la treccia con Noci e miele e il saccottino pan di stelle. A metà mattinata, io direi che ci vuole un bel pezzo di focaccia di Gusteau in via Prospero Petroni: bassa croccante e piena di pomodoro. A pranzo volete mangiare pesce senza spendere un patrimonio? Segnatevi questo ristorante “Gastronomia del centro” in via Putignani, ma se cercate qualcosa di più particolare, che credetemi non troverete da altre parti, andate da “Origini evento in purezza” in Viale Don Luigi Sturzo.
Caffè sulla Muraglia di Barivecchia, con vista mozzafiato a “La Ciclatera sotto il mare” in Via Venezia 16, oppure in stile elegante e retrò da “Petriella” sotto il teatro Petruzzelli. Infine, prima di cena farei un aperitivo a “La Biglietteria” a Largo Adua 3, sullo stupendo Lungo Mare e concluderei questa full immersion barese mangiando i migliori panzerotti di Bari a “La casa del gusto” in via Principe Amedeo 271.
Che ne dite di questo programma?
Sei una grande!!!! Bravissima!