Dissetante. Dolce. Profumata. Fresca. La pesca è uno dei frutti più iconici dell’estate. In quest’articolo vi raccontiamo le sue origini lontane. La sua pianta, dal nome scientifico – Prunus Persica – ( e vi raccontiamo perché) fiorisce in primavera con meravigliosi fiori rosa. Ed è in questo periodo che il loro frutto arriva sulle nostre tavole. “Cinque cose che non sai su… le Pesche”. Buona lettura!
- Che il pesco sia originario della Cina, è noto ai più. Nella Cina settentrionale si trova allo stato selvatico e ha un ruolo molto importante nella cultura tradizionale: rappresenta l’immortalità della mitologia. Il ritrovamento di semi in diversi siti archeologici della provincia di Zhejiang in Cina, ha permesso di datare agli inizi della sua domesticazione a circa 8.000 anni fa! Il pesco fu chiamato dai Romani Malum persicum, perché scoperto (ed importato) a Roma dalla Persia. Il frutto arrivò a Roma nel I secolo a.C. e grazie ad Alessandro Magno e si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Sembra che il Re macedone ne fosse rimasto affascinato quando lo vide per la prima volta nei giardini di re Dario III, durante la spedizione contro la Persia.
- Moltissime solo le leggende legate a questo frutto. Tra le tante, una attribuisce la nascita della pianta del pesco, ad un nocciolo che un pescatore aveva trovato nel ventre di un pesce e che aveva piantato nel suo giardino: ne nacque un albero dai fiori rosei e il frutto venne chiamato pesca per ricordare la sua origine marina.
- In natura le piante possono raggiungere gli 8 m di altezza. Il frutto è una drupa carnosa, tondeggiante, solcata longitudinalmente da un lato, coperte da una buccia tomentosa o glabra di vario colore. La polpa è succulenta, di sapore zuccherino più o meno acidulo, di colore bianco, giallo o verdastro, con elevato contenuto in acqua e presenza di pectina. Il nocciolo può essere aderente alla polpa o facilmente staccabile. Dal punto di vista agronomico è possibile distinguere tre gruppi di frutti: 1) Pesche comuni , con frutti tormentosi, spiccagnoli, utilizzabili per il consumo fresco; 2) Percoche , con frutti tormentosi, aderenti al nocciolo, utilizzabili anche a fini industriali; 3) Nettarine, con frutti glabri, utilizzabili per i consumo diretto.
- La pesca è un frutto molto dissetante, ideale per il periodo estivo. In 100 g è contenuta 90,7 g di acqua, 0,8 g di protidi, 0,1 g di lipidi , 6,1 g di glicidi, 0,87 g di fibra. Sono presenti anche sodio, potassio, ferro e calcio e vitamine B1, B2, B3, C ed A. 100 g forniscono 27 kcal. Le pesche noci sono un po’ più caloriche.
- La torta di pesche è una torta estiva profumata e gustosa, facile e veloce da preparare. Qui gli ingredienti e il procedimento: ideale per la colazione e la merenda!
• LIEVITO IN POLVERE PER DOLCI ½ bustina
• ZUCCHERO 200 gr
• BURRO quanto basta
• PESCHE 900 gr
• UOVA 2
• LATTE FRESCO INTERO 12 cucchiainiSbucciate e tagliate le pesche a fette sottili e mettetele da parte. Ora in una ciotola capiente sbattete i tuorli con 100 grammi zucchero e poi unite la farina ed il lievito, avrete un impasto asciutto e sbriciolato. Unite i 12 cucchiai di latte e mescolate con una frusta fino ad ottenere un impasto morbido. Adesso montate a neve i bianchi ed uniteli all’impasto di tuorli e farina mescolando dall’alto verso il basso per non smontare gli albumi. Unite all’impasto i 3/4 delle pesche tagliate e mescolatele piano. Versate l’impasto in una tortiera coperta con carta forno. Aggiungete sulla superficie le pesche che avete tenuto da parte e copritele con i restanti 100 grammi di zucchero e fiocchi di burro (3). Infornate a 180° per circa 75 minuti.