I cachi, tra i frutti più iconici dell’autunno, possono non piacere a tutti ma sono da conoscere. Cominciamo col dirvi, un po’ per catturare la vostra attenzione, che il loro nome scientifico è “Diospyros kaki” che significa “cibo degli Dei“, per il gusto dolcissimo quando raggiungono la massima maturazione. E attorno all’albero dei cachi c’è davvero un’aura di sacralità nei Paesi orientali. Ma cerchiamo di capire qualcosa in più.

- L’origine dei cachi è presumibilmente cinese ma anche il Giappone vanta la presenza di questa coltivazione da tempi non sospetti. Chiamato nei Paesi di provenienza l’albero dalle 7 virtù: la prima è la lunga vita degli alberi , la seconda la grande ombra che fornisce a chi cerca vi cerca riparo, la terza è la mancanza di nidi fra i suoi rami, la quarta la mancanza di tarli, poi ancora la resistenza al freddo, le proprietà concimanti dei suoi frutti e delle sue foglie e infine la possibilità di ottenere un bel fuoco con la sua legna. Il suo arrivo in Italia risale intorno al 1870 quando fu piantato nei giardini di Boboli a Firenze. Giuseppe Verdi fu tra i primi estimatori dei suoi frutti.
- Tra le innumerevoli varietà di cachi ci soffermiamo su quelle maggiormente apprezzate ed utilizzate in cucina. Il Caco Vaniglia è caratterizzato da una produzione abbondante, frutti molto dolci e dalla forma leggermente appiattita; la sua polpa è di color rosso scuro, tendente al bronzo. Il Caco Mela si contraddistingue per la sua polpa croccante e presenta diverse sottocategorie tra cui la Giant Fuyu i cui frutti possono arrivare a pesare anche 200 g. Il Caco Cioccolatino da frutti dalla buccia molto sottile, leggermente appuntiti verso l’apice, dal gusto dolce con un tocco vanigliato.
- Perché mangiare cachi? Questi frutti, che possono non incontrare il gusto di tutti per il loro sapore astringente ed allappante, fanno molto bene all’organismo umano. Innanzitutto perché sono energizzanti e rivitalizzanti per via dell’alto contenuto di zuccheri e potassio, consigliati agli sportivi. Combattono il colesterolo con il loro elevato contenuto di fibre alimentari. Sono un ottimo alleato per chi soffre di gastrite non contenendo sostanze acide. Le vitamine A e C contenute in questi frutti contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario. Hanno effetti benefici sulla pelle per l’azione combinata di vitamina C e licopene. Sono ottimi antiossidanti per la presenza di una grande quantità di flavonoidi e polifenoli. Hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e vasodilatatrici.
- Ma quali sono i principali produttori di cachi? È presto detto. La gran parte dei cachi prodotti a livello mondiale proviene dalla Cina con una produzione di ben 2 milioni di tonnellate annue. Gli altri principali produttori sono Corea del Sud, Giappone, Brasile e Azerbaijan. In Italia la produzione annua si attesta sui 650.000 quintali, la maggior parte dei quali sono prodotti da Emilia Romagna e Campania.
- Probabilmente i cachi non sono molto usati nella cucina occidentale ma i loro possibili utilizzi sono diversi. Fanno un figurone in mousse, torte e crostate ma anche una “semplice” confettura di cachi ha il suo perché e realizzarla è facilissimo. Basta cuocere 1 kg di cachi con 250 g di zucchero, del succo di limone ed una mela tagliata a cubetti che agirà da addensante naturale.