Cinque cose che non sai su… i Turdilli

“Paese che vai usanze che trovi”. Se è vero che ogni luogo ha le proprie tradizioni, legate a particolari momenti dell’anno e ad occasioni particolari, è altrettanto vero che in diversi posti, vuoi per caso vuoi per una storia comune, queste tradizioni, quelle culinarie in particolare, possono essere simili tra loro. Oggi vi parliamo dei calabresi turdilli, immancabili sulle tavole a Cosenza e dintorni durante le festività natalizie. Dal loro aspetto, agli occhi dell’osservatore meno attento, potrebbero sembrare una variante dei napoletani struffoli ma invece hanno una loro storia da raccontare.

turdilli

  1. Innanzitutto cominciamo con l’indagine sull’origine greca del nome τυτθòς – òν che significa piccolo, di piccole dimensioni, ma a volte la vera bontà sta nelle piccole cose.
  2. Secondo la leggenda i turdilli furono portati in Calabria da Brezio, figlio di Ercole e fondatore della città di Cosenza, agli albori della sua storia plurimillenaria.turdilli calabresi
  3. L’origine dei turdilli però, a dispetto dei riti natalizi che imperversano ai giorni nostri, hanno origini profane, risalenti a quando in alcune regioni del Mediterraneo si celebrava, prima dell’avvento dei Romani, il solstizio d’inverno. E la forma simile ad una spirale di questi dolci richiama il susseguirsi delle stagioni.turdilli a tavola
  4. Giorno più giorno meno, l’importante è riuscire ad ottenere un buon risultato con gli ingredienti utilizzati che sono i seguenti:
    1 kg di farina 00
    250 ml. di olio evo
    200 ml di vino moscato
    200 ml di acqua
    scorza grattugiata di tre arance o limoni
    cannella in polvere
    chiodi di garofano macinati
    sale qb
    olio per friggere
    mieleturdilli di Calabria
  5. Passiamo ora al procedimento:
    Riscaldate olio, vino e acqua in un pentolino, versateli sulla farina disposta a montagnetta, aggiungendo anche cannella, chiodi di garofano e la scorza d’arancia o di limone. Lavorate la farina fino ad ottenere un impasto omogeneo.
    Tagliate l’impasto in piccole strisce dello spessore di un dito. Suddividete le strisce in piccoli pezzi di impasto di 3-5 cm. Con una forchetta fate un po’ di pressione sul pezzettino di impasto facendololo ruotare in modo che restino impresse le striature e che venga data la forma di un piccolo gnocco.
    Friggete i turdilli nell’olio, fateli scolare e immergeteli nel miele riscaldato a fiamma bassa. Lasciate riposare per un giorno per fare in modo che il miele impregni i piccoli gnocchi.

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