È giovedì! Qualcuno ha detto gnocchi??
Ebbene sì, nella Capitale e in alcune regioni del centro Italia è tradizione preparare gli gnocchi proprio il giovedì ma si sa, questo è un piatto casalingo evergreen, ed è come il nero, sta bene con tutto, tutti i giorni della settimana. Chi non ha mai affondato le mani in pasta per preparare queste morbide gemme di patate?
Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, estremamente diffuso in molti paesi del mondo e presentano differenze notevoli da un tipo all’altro sia per forma che per ingredienti.
La ricetta più famosa e diffusa è un impasto fatto con farina di frumento, acqua e patate, bolliti in acqua o brodo e conditi con salse varie.
Esistono moltissime varianti che prevedono l’aggiunta di uova, di pane secco, di zucca, di spinaci, riso, di semola, di tuberi vari… Insomma una pietanza che lascia davvero spazio alla creatività e al gusto!
Così semplici eppure così insidiosi: per ottenere la giusta consistenza ci sono infatti diversi accorgimenti da tenere presente per una perfetta riuscita, quelli che conoscono soltanto le nonne.
Oggi ve ne sveliamo qualcuno, insieme a : “ Le 5 cose che non sai su … gli Gnocchi”!
1)Patata vecchia fa buon gnocco:
Scegliete patate a pasta bianca (anche rosse) e possibilmente vecchie: più hanno perso turgore, e quindi acqua, più saranno farinose. Vanno bollite senza sbucciarle e vanno schiacciate quando sono ancora calde ma non bollenti.
La farina va aggiunta “quanto basta”, gradualmente e la quantità varia sempre, in base all’umidità delle patate: non deve mai essere troppa altrimenti gli gnocchi risulteranno duri e gommosi.
2)Il Giovedì capitolino
Lo gnocco romano si differenza per l’ uso di semolino nell’impasto (al posto della farina di grano tenero) a cui si aggiungono latte, burro uova, parmigiano e noce moscata. L’impasto ottenuto si modella a forma di cilindro che dopo essersi compattato si affetta per ricavare dei cilindri, da gratinare in forno con burro e parmigiano.
A Roma gli gnocchi rappresentano il piatto tradizionale del giovedì, probabilmente posto in mezzo alla settimana per compensare la leggerezza del pasto del venerdì seguendo il detto “Giovedì gnocchi, Venerdì pesce (o anche “ceci e baccalà”), Sabato trippa” (il proverbio sottolinea l’importanza del giovedì come giorno quasi festivo, che necessita d’un piatto elaborato e gustoso e che anticipa quello di magro del giorno successivo).
Ancora sopravvivono antiche osterie e trattorie dove si segue la tradizione.
Noto è anche il detto “Ridi, ridi, che mamma ha fatto gli gnocchi” proprio per sottolineare un momento di gioia soprattutto per le classi più povere costrette a razionare il cibo e ottimizzarlo al meglio scandendo i pasti della settimana.
3)In principio era lo knödel.
I canederli, la cui radice tedesca del nome – knödel – significa proprio “gnocco”, sono la versione tipica del Trentino-Alto Adige e dell’ Europa centrale, realizzati con pane bianco raffermo, erba cipollina, uova, speck e cipolla.
Knodel deriva dal tedesco knot, “nodo” e data l’assonanza similare (gnoc- ) si pensa che l’ origine sia da ricondurre proprio all’ “antenato d’oltralpe.
4)Lo gnocco partenopeo
Quelli a base di farina e patate sono tipici della Campania anche detti strangulaprievete. Il giorno tradizionale in questo caso è la domenica e il condimento per eccellenza è il ragù napoletano, bello ricco, ancora più gustosi se gratinati al forno.
Una menzione a parte va riservata ai famosissimi “Gnocchi alla sorrentina”, filanti e golosi, con pomodoro fresco, tanta mozzarella fior di latte e basilico a profusione.
5)Una carica di energia
Sicuramente il costume di cucinare gli gnocchi entrò a far parte della cultura gastronomica italiana durante il dopoguerra, quando le provviste ancora scarseggiavano ed era necessario riuscire a sfamare tutta la famiglia al meglio, cercando di spendere il meno possibile.
Ricordiamoci anche che un tempo la maggior parte delle persone faceva lavori fisici e faticosi e spesso consumava un unico pasto, quindi l’alimentazione doveva essere nutriente e calorica, a differenza di oggi.
Quindi gli gnocchi erano preferiti proprio per essere un piatto abbondante ed energetico, che potesse “riempire” il più possibile con materie prime a basso costo, come patate e farina.
E voi, ricercatori del gusto, come preparate gli gnocchi?