Perché si regala il cioccolato a San Valentino?

Oggi è San Valentino, la festa di tutti gli innamorati, che celebra l’amore in ogni sua forma.
E per festeggiare il giorno più dolce dell’anno quale cibo è più rappresentativo del cioccolato?
Un alimento divenuto simbolo di questa festività, associato per sua natura all’idea di dolcezza, passione e purezza: porgerlo in dono alla persona amata è quindi un modo per dimostrare e comunicare tutto il nostro sentimento.
Regalare un cioccolatino significa donare una coccola, un gesto dolce.

La ragione che ha reso il cioccolato il protagonista della festa degli innamorati è legata al valore di questo alimento e di come questo sia cambiato nel tempo.
In passato, il cioccolato non era un prodotto così comune o di facile reperibilità: la “bevanda degli dei” era infatti così preziosa da venire utilizzata anche come merce di scambio e perfino come moneta.
Le fave di cacao, provenienti dalle “Americhe”, erano ingredienti rari, destinati alle classi più abbienti, le sole che potevano permettersi il suo acquisto; donare del cioccolato significava quindi porgere un dono dal valore incommensurabile, prezioso quanto un gioiello.
In Europa, negli anni seguenti alla sua introduzione, il cioccolato assunse un valore elevatissimo, quasi analogo a quello odierno dei diamanti.
Con il trascorrere dei decenni questo prodotto è divenuto alla portata di tutti, ma il suo significato simbolico di dono prezioso da regalare alle persone care è rimasto inalterato, mantenendo tutt’oggi la propria vitalità.
Romanticismi a parte, è fatto risaputo che il cioccolato goda anche della fama di essere un eccellente afrodisiaco: il cacao, è l’unico alimento in natura che contiene l’anandamide, la molecola della beatitudine, una sostanza prodotta anche dalle nostre cellule cerebrali che agisce sui meccanismi della soddisfazione e del piacere.
Esistono molte leggende a proposito di queste note proprietà rinvigorenti, che risalgono a tempi antichissimi.
Si dice che l’imperatore azteco Montezuma, nel 1500, in Messico, beveva 50 tazze al giorno di xocoatl, l’antenata della cioccolata, proprio per mantenere viva la sua reputazione sessuale.
Alla corte del Re Sole, il cacao veniva utilizzato come euforizzante durante le feste. Anche il seduttore italiano Giacomo Casanova faceva uso del cioccolato per mettere a proprio agio le sue amanti. Così come Gabriele D’Annunzio, il quale non poteva rinunciarci prima dei suoi incontri amorosi.
Al di là delle credenze popolari, secondo la scienza il cacao non serve esattamente per potenziare l’erotismo, ma ha una funzione parallela: promuove la brain chemistry dell’amore; aumentando i livelli di serotonina, l’ormone del buon umore, promuove anche l’eccitamento sessuale e la libido.
Il teobroma cacao (nome scientifico) fa parte delle cosiddette sostanze nervine, poiché contiene teobromina e caffeina, eccitanti naturali con attività vasodilatatrice, che stimolano il muscolo cardiaco con effetti benefici (in assenza di patologie) sul sistema cardiocircolatorio.
Inoltre il suo contenuto di feniletilammina, un antidepressivo naturale, stimola la formazione di endorfine, sostanze prodotte dal cervello, responsabili dello stato di euforia che si prova durante l’orgasmo o un’intensa attività fisica. Questo alcaloide ha anche la capacità di potenziare l’attività della dopamina, un altro neurotrasmettitore legato all’eccitazione sessuale e alla gratificazione. Noi de “La Ricerca del Gusto” abbiamo approfittato dell’occasione per fare visita a “Divino”, una cioccolateria bean to bar, che trasforma pregiate fave di cacao di diversi paesi in meravigliose creazioni di altissima qualità (in foto), e regalarci un dolce pensiero 💘

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